Ibrahim ha scelto di raccontare il viaggio dei migranti dalla Costa D’avorio, il suo paese d’origine, all’Italia. Vuole parlare a chi decide di intraprenderlo perché crede che sia importante che sappiano quello a cui vanno incontro. Per farlo ha curato una selezione di immagini a cui ha accompagnato dei testi scritti.

Testi e immagini rappresentano e descrivono tutti i momenti secondo lui più importanti di questa migrazione. Dall’inizio fino alla vita in Italia, paese di destinazione, dove inizia un percorso nuovo, non sempre aderente alle aspettative.


Il primo passo è cercare i soldi nel tuo paese facendo un lavoro o chiedendo dei prestiti ai tuoi amici o magari ai tuoi genitori. Chiedere informazioni sul viaggio e la strada a chi ha già preso la strada così puoi prepararti meglio. Dopo tutto questo devi organizzarti, trova il giorno in cui vuoi iniziare il tuo viaggio e informa le persone più importanti che stai andando via. Possono essere i tuoi genitori o un tuo amico stretto. Di solito informi un tuo amico stretto perché con i genitori è un po’ complicato: possono dirti di non andare e la cosa può o andare male se non ascolti i tuoi genitori perché per noi i genitori sono come il nostro dio sulla terra quindi bisogna sempre ascoltarli. Può prendi la strada con un pullman che ti porterà in Niger.

La traversata del deserto del Sahara inizia in Niger. Quando arrivi in Niger la gente del Niger a prima vista sa già che sei uno che vuole fare la traversata, quindi se non hai già un contatto lì arriverà la gente che è apposta per aiutare i migranti a fare la traversata. Questo è il loro lavoro, se non sai niente ti spiegheranno tutto e ti metteranno con un gruppo di persone che vogliono fare la traversata, ti diranno il giorno in cui faranno la traversata. Se ti va bene paghi e aspetti il giorno. Quando arriva il giorno vi mettono dentro una macchina può essere la Toyota 4x4 o un’altra macchina. La strada è molto pericolosa: a volte alcuni non c’è la fanno e muoiono. A volte ci sono dei rapinatori sulla strada che cercano di rubarti tutto. Appena arrivati in Libia anche lì è la stesso cosa come in Niger.

In Libia c’è la guerra e le cose lì sono un disastro perché i libici usano i migranti come una merce di cambio. Li mettono in carcere, li picchiano e chiedono soldi ai loro genitori. Se i tuoi non hanno soldi allora sei morto. Non hanno pietà per le donne, se non hanno soldi le obbligano a fare la prostituzione. Dopo a volte puoi pagare e vieni rilasciato ma dopo un’altro ti arresta e chiede ancora soldi ai tuoi; è come un mercato mafioso. Poi se tutto va bene, ci sono persone specialmente che si occupano della traversata e vi mettono gruppo per gruppo, magari 150 persone o 130 dipende quando arriverà il giorno del viaggio, vi fanno salire sulle barca di notte e a volte mettono una guida dentro la barca ma nessuno deve dire che è lui la guida. Poi pregate che vada tutto bene finché non vi salvano.

Appena arrivati in Italia inizia la strada per l’integrazione, la questione dei documenti di lavoro e cercare di organizzare un futuro migliore ma le cose non sono così facili. A volte non riesci ad integrarti perché a volte non ti danno i documenti e se non hai i documenti è difficile trovare un lavoro e se non hai un lavoro significa che non puoi fare niente e ti ritrovi per strada e i tuoi sogni si ritrovano nel cestino. Secondo me l’Europa non significa vita facile, bisogna stare molto attento e usare la testa, essere coraggioso e non mollare mai perché la vita è difficile per tutti.

Le immagini sono protette da una licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0) e sono dei seguenti autori:
1.google maps
Axel Drainville
2. James Marvin Phelps
BRQ Network
3.Massimo Sestini
Royal Navy Media Archive
4. Bob Jagendorf

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