Il laboratorio è stato strutturato in diverse fasi. Inizialmente, si è lavorato alla creazione e alla conoscenza del gruppo. Il punto di partenza sono state le domande per esplorare i loro mondi e riferimenti culturali, i loro musicisti e influencer preferiti, quali social media usano e come. Poi, il gruppo ha lavorato a partire da input esterni, lavori di artisti e fotografi che si sono cimentati nell’autorappresentazione. Gli autori e le autrici sono state scelte privilegiando uno sguardo non eurocentrico, creando collegamenti con i paesi di provenienza di chi ha partecipato, preferendo quelli il cui lavoro potesse produrre un qualche riconoscimento e risonanza emotiva.

A seguire, è stato condotto un piccolo corso di fotografia, privilegiando il linguaggio alla tecnica: come costruire una foto di paesaggio e che tipo di sensazioni evoca a seconda dell’orario del giorno in cui la foto viene scattata, come inserire all’interno del fotogramma un soggetto, come un dettaglio in una immagine la rende interessante e ci racconta una storia ed infine, come costruire un ritratto e un autoritratto da un piano più stretto ad uno più largo e ambientato. Ragazze e ragazzi hanno imparato in questa fase a leggere le immagini, per poi produrne di nuove.


Tra un incontro e l’altro c’era spazio per sperimentarsi e procedere per tentativi, capire cosa funzionava meglio per ciascuno e cosa li appassionasse di più. Dalle foto di cosa si mangia tutti i giorni alla stessa ora, alle foto dei comodini e delle scrivanie, di oggetti importanti della quotidianità, a quelle di paesaggi che ci fanno stare bene, fino ai ritratti di persone vicine. Questi esercizi sono serviti al gruppo per sperimentarsi con la fotocamera del cellulare, e a chi lo accompagnava per scoprire volta per volta, un pezzo in più del mondo che ci disvelavano.
L’ultima fase del laboratorio è stata dedicata allo sviluppo di progetti individuali. Con un costante affiancamento individuale curato da Luca, Camilla e Cristina, ciascuno dei ragazzi e delle ragazze ha scelto un tema e un metodo visuale per approfondirlo e rappresentarlo. Come vedrete, c’è chi ha lavorato sull’autoritratto, chi sulla scrittura associata a immagini selezione online, chi invece ha espresso le proprie emozioni attraverso la tecnica del collage. Dal viaggio di chi arriva senza documenti in Italia, fino alla violenza sulle donne, passando per la semplicità e la forza di oggetti importante della propria quotidianità, ciascuna e ciascuno è stato libero di raccontare e raccontarsi quanto e come voleva. Gli è stato dato uno spazio di parola e di espressione ed è questo che le ragazze e i ragazzi hanno deciso di condividere con noi.

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